Il giglio di Santa Restituta



Chi a Lacco Ameno non conosceva Memela, Titina e Nannina “e’ Sulviestr”?
Delle tre sorelle la più eclettica e creativa era Titina, presso la quale le mie sorelle hanno imparato i primi rudimenti del cucire e del ricamo. I primi opuscoli di modelli per vestiti di moda li ho visti in casa loro. Memela la più anziana delle tre era amica e coetanea di mia madre, molto spesso quando diventavo un poco “na peste” mia madre mi dava una tazzina da caffè vuota o un bicchiere e mi intimava di andare dalle sorelle per farmi dare un po di “ntrattiene”, Nannina era la più sorridente e disponibile delle tre, aveva sempre aneddoti e fatti per interessarmi.
Davanti alla casa avevano un giardino che dava sulla strada, era sempre pieno di fiori colorati e profumati, c’erano enormi ortensie più alte di me, un pergolato lunghissimo di buganvilla che la mamma “Vicenza”, riproduceva con la paglia per poi donarli alla parrocchia e alla chiesa di Santa Restituta per addobbare gli altari. Al centro del giardino torreggiava un albero di limoni che la famiglia “e’ suluviestr” metteva a disposizione di quanti del rione di Mezzavia andavano a chiedere il frutto specialmente quando preparavano “il dolce”. Quando si è bambini gli spazi hanno un’altra dimensione. Ricordo che via Cristoforo Colombo per me era lunghissima. Quando son tornato da grande a visitare il posto dove ho trascorso l’infanzia, la stessa strada mi è sembrata molto più corta di quanto la ricordassi.
Ogni stagione veniva cadenzata dai tipi di fiori che non mancavano per tutto l’anno nel giardino. Nannina, la più giovane delle tre se ne prendeva cura e l’ha seguito fino agli ultimi giorni del suo distacco terreno. Nel mio ricordo, dopo tantissimi anni, in una delle rare visite chiesi a Nannina la pianta del giglio di Santa Restituta (Pancratium maritimum) a cui gli isolani sono particolarmente legati perchè ricorda lo sbarco della Santa Padrona. Purtroppo dato lo sviluppo turistico del posto quella specie non fiorisce più sulla spiaggia di San Montano; Nannina, rispettosa della tradizione, aveva uno spazio riservato esclusivamente a questo fiore che ormai sull’isola era in fase di estinzione.
Anni fa, durante il mese di ottobre mi chiamò per dirmi che aveva qualcosa per me; con mia grande sorpresa mi regalò un piccolo bulbo del suddetto fiore. Felice lo piantai in un vaso e devo essere sincero preso da mille impegni mi dimenticai di quella piantina che oppressa in un vaso da altre piantine la dimenticai, mi passò dalla mente ormai non regalava nessun fiore.
Dopo anni quando si ha più tempo a disposizione, determinate cose si apprezzano in modo differente. Il bulbo ha iniziato a regalarmi quei fiori, ormai rari che sono i gigli di Santa Restituta. Con grande gioia ho raccolto le bacche dopo la fioritura e ho conservato i semi. Ho seguito le istruzioni secondo l’infallibile metodo di Angelo, fanghino/giardiniere di Villa Svizzera e, stamattina con grande gioia ho notato che il seme sta lentamente germogliando. Controllerò che non manchi mai l’acqua fino a quando il seme non diventerà piantina. Se qualcuno desidera un germoglio sarò ben felice di regalarlo affinchè la tradizione continui e il fiore si diffonda. Da tener presente che i semi sono limitati.

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